domenica 24 marzo 2013

Il corridore Marco Olmo

Con Marco Olmo
181 cm per 64 kg... se no, dice, non sarebbe atletica "leggera".

Prendo l'occasione di una serata in tema di corsa e volontariato per conoscere di persona Marco Olmo. Approfitto anche per salutare il mitico Battista Marchesi e per conoscere Vitaliano Grassi (il diavolo rosso).

Piemontese, classe 1948, è considerato uno dei più grandi specialisti di ultratrail. Ha un palmarès ricchissimo di gare estreme, tra cui diverse Marathon des Sables. A 58 anni vince l'Ultra Trail du Mont Blanc, la gara di resistenza più importante e dura al mondo: 167 km per oltre 21 ore di corsa ininterrotta. 

Vado alla serata con l'obiettivo di acquistare il suo libro "Il corridore" e farmelo autografare. Ma lui non ne ha portata nemmeno una copia. "Non sono un libraio" è la sua motivazione; in realtà vuole essere corretto nei confronti della scrittrice Gaia de Pascale che ha messo nero su bianco la sua storia (lui ha la quinta elementare e dice di non saper usare la penna, anche se io non ci credo... sa raccontare molto bene).

Con Battista Marchesi e Vitaliano Grassi
Perché ultratrail e non "semplici" maratone? Per non dover parlare di orari di treni: 3 e quaranta, quattro e dieci... (chi corre, mi capisce). E per correre il più solo possibile.
Odia le tabelle e si allena come gli pare.
E quando le condizioni sono troppo estreme (ad esempio in caso di temporali in alta montagna), gira i tacchi e torna a casa: meglio una vittoria in meno e 5 anni di pensione in più. "Lo sport è una cosa inutile, ti pare che devo rischiare le vita per una cosa inutile?".

Come tutti gli sportivi che piacciono a me, è semplice ed essenziale. Di massaggi e terapie non ne vuol sentir parlare. "Se lo sport è salute, a cosa servono tutti 'sti dottori? Se mi fa male qualcosa mi fermo, come fanno tutti gli animali".

Vegetariano da una vita, semplicemente per non uccidere.

Raccontare le emozioni che ho provato è impossibile. Comperate il libro e, se già non lo fate, iniziate a correre.

venerdì 22 marzo 2013

Quasi 104 e non sentirli...

Oggi 22 marzo 2013 Rita avrebbe compiuto 104 anni. A 39 scoprì l' NGF (Nerve Growth Factor), meritando il Nobel per la medicina.

Mai come in questi giorni mi risuona in testa una delle sue ultime frasi:
L'Italia è ricchissima di capitale umano, ma non l'ha mai considerato

Provo infinita tristezza nel sapere che molte facoltà universitarie, culla del nostro futuro, sono assediate da "vecchie" (non necessariamente in senso anagrafico) carampane arroganti, senza alcun entusiasmo verso ciò che fanno e con l'invidia nel cuore.

Tristezza per loro, che non sanno cosa sia l'amore per il proprio lavoro. E tristezza per me che, ancora, non ho capito come si fa a cambiare le cose.

Ma le biologhe, si sa, sono ribelli. E hanno la memoria lunga.

L'età delle scoperte è la gioventù... sempre se la vecchiaia fa dono delle sua esperienza.

sabato 16 marzo 2013

Finché c'è vita...

Foto da Facebook

Non ho mai scritto un post partendo da una notizia di cronaca, ma c’è sempre una prima volta.

Se mi è venuta la pelle d’oca un motivo ci sarà…

Iram Leon ha 32 anni e da due gli hanno diagnosticato un tumore al cervello con una speranza di vita di alcuni anni.

Nei giorni scorsi ha vinto una maratona in Texas (3 ore, 7 minuti e 35 secondi) spingendo lungo tutto il tragitto della corsa il passeggino con a bordo la sua bambina di 6 anni.

In una intervista ha detto di aver capito cosa significa vivere solo dopo che gli hanno detto che presto morirà.

Quindi ha deciso che non vuole perdersi un attimo di vita e ha deciso di farlo correndo.