sabato 2 maggio 2020

REGOLE DI ACCESSO ALLO STUDIO


Di seguito un elenco di importantissime regole per la sicurezza di tutti:

  1. Gli appuntamenti saranno gestiti in modo da evitare il rischio di avere più persone in sala d'attesa e da consentire una corretta sanificazione degli oggetti e degli spazi tra un appuntamento e l'altro. Si richiede comunque la massima puntualità.
  2. Presentarsi all'appuntamento da soli. Eventuali accompagnatori NON potranno entrare in studio né attendere in sala d'attesa (ad eccezione dei minori o di soggetti con disabilità che potranno essere accompagnati da una sola persona).
  3. L'accesso è consentito solo a persone con mascherina idonea.
  4. Igienizzare le mani all'ingresso.
  5. E' vietato l'accesso a persone con febbre ( > 37,4 °C), disturbi respiratori di ogni genere (riscontrati anche nei 14 giorni precedenti all'appuntamento) o soggette a provvedimenti di quarantena. Tali informazioni dovranno essere fornite al momento della prenotazione telefonica. 
  6. Rispettare le distanze di sicurezza e le regole comportamentali generali.
Per tutto il tempo che l'emergenza sanitaria richiederà, la maggior parte delle informazioni necessarie alla stesura del vostro piano alimentare, saranno raccolte telefonicamente. La presenza fisica in studio sarà ridotta al minimo tempo utile per effettuare le misure necessarie alla valutazione dello stato nutrizionale.Per qualsiasi informazione, cliccare qui.
Grazie per la collaborazione.

domenica 19 aprile 2020

Un gulash tra i tanti

Più che un piatto è un aggettivo che indica un modo di preparare la carne bovina (adattabile però anche al pollo e perfino al pesce).
Originario dell'Ungheria, si presenta come un piatto dalla consistenza di una zuppa. Si tratta di una preparazione molto antica e sostanziosa, ma povera, le cui origini sono attribuite ai mandriani ungheresi.

Gli ingredienti per 4 persone: 
  • carne bovina 800g (io ho usato lo scamone)
  • 2 cipolle grandi 
  • un paio di spicchi d'aglio schiacciati 
  • un cucchiaio di paprika dolce 
  • 40g di burro
  • 1 foglia di alloro
  • mezzo litro di brodo di carne 
  • un po' di farina per infarinare 
(Ci andrebbe anche il cumino, ma a me proprio non piace).


Ho scelto una preparazione di base, senza verdure e carboidrati (perché volevo accompagnarlo con della polenta), ma voi potete aggiungervi verdure (ad esempio peperoni) e patate, ad esempio. 
Il primo passaggio consiste nel far ammorbidire (non friggere) per qualche minuto la cipolla nel burro sciolto a fuoco lento. Poi si alza la fiamma e si aggiunge la carne tagliata a pezzettoni e infarinata, l'alloro, l'aglio e la paprika, lasciando rosolare per qualche minuto.


Si aggiunge, a questo punto, mezzo litro di brodo già caldo. Si copre e si lascia cuocere a fuoco lento per 3 ore, mescolando regolarmente. Il risultato è una zuppa cremosa di carne morbidissima e saporita.

Io l'ho accompagnato con dei fagiolini lessati e della polenta.
Ottimo se preparato il giorno prima per gustarlo quello successivo. La lunga cottura, e il fatto che si debba tenere d'occhio, ne fa un piatto sicuramente adatto a questi giorni lenti. Perché quindi non farne scorta in freezer per quando di tempo ne avremo poco?
Attenzione: data la natura "cipollosa" niente assaggi ai cagnini, se anche voi ne avete! 

martedì 7 aprile 2020

Abbiamo un cervello goloso?

Alzi la mano chi, in questo periodo estremo, non ha cucinato qualcosa. Si sono sperimentati ai fornelli anche i più restii, quelli che mi dicevano “dottoressa non mi faccia spadellare, neanche un uovo al tegamino!”.
In effetti, cosa c’è di più comune dell’assaporare una pietanza e trarne piacere? Cos’è più naturale di mangiare quando si ha fame e smettere quando si è sazi? Perché, a volte, siamo portati a tradire la saggezza del corpo e a lasciarci sedurre dal miraggio di zuccheri e grassi dei cibi industriali?
Ho osservato questa tendenza sui social con curiosità professionale, colpita da come il cibo sia salito di livello: da semplice strumento di sopravvivenza e raffinata fonte di piacere.
Oggigiorno è abbastanza chiaramente documentato il rapporto tra preferenze e abitudini alimentari; conosciamo in modo dettagliato i complessi circuiti neurali da cui dipendono i nostri più semplici comportamenti e sappiamo come il nostro cervello esprime il bisogno di nutrimento attraverso lo timolo della fame. Si tratta di meccanismi biologici consolidati nel corso di milioni di anni di storia evolutiva.
Non ci stupirà sapere che sono il gusto e il piacere che ci orientano nelle scelte alimentari. Sono lo stratagemma utilizzato dall’evoluzione per farci compiere quelle azioni che ci hanno portato ad essere quelli che siamo oggi. Ma il panorama moderno, non è quello che ci ha plasmato… l’evoluzione tecnologica e l’industria alimentare hanno creato prodotti che, in modo via via più raffinato, soddisfano le esigenze edoniche di un consumatore sempre più recettivo. Esiste a tale scopo perfino una professione, quella del tecnico degli aromi.
Ma perché mangiare procura piacere? In modo semplicistico, perché la sensazione generata dagli alimenti sugli organi del gusto e dell’olfatto possiede anche un valore affettivo, una dimensione edonica. L’odore, il sapore, la maturazione, il metodo di cottura, sono tutti parametri che ci “toccano” emotivamente, generando piacere o disgusto. Non sentiamo solo odori o gusti, ma sperimentiamo ricordi e sentimenti. Si tratta di complesse reti neurali di cui, pur non avendone merito o colpa, dobbiamo avere consapevolezza al fine di guidare le nostre scelte alimentari verso un percorso di salute e benessere.
È stato ormai ben dimostrato che il cibo spazzatura induce dipendenza, in quanto agisce sui recettori della dopamina in maniera del tutto simile alle droghe. In pratica, in alcune persone, il cibo agirebbe come un antidepressivo contribuendo a regolare il tono dell’umore.Capire i meccanismi fisiologici che stanno alla base dei nostri comportamenti forse non è la soluzione a tutto. Ma può aiutare a sentirsi meno soli e a non provare vergogna o frustrazione quando si viene accusati di mangiare solo per gola e pigrizia.Riconosciuto il problema, la soluzione è più a portata di mano.

Per approfondire, leggete questo:


Il cervello goloso - André Holley

sabato 28 marzo 2020

Chili con carne

Questi lunghi giorni ce li ricorderemo per sempre. Abbiamo tanto tempo, ma mancano tantissime cose oltre al lievito. Cucinare aiuta a passare il tempo stando nel "qui e ora", a concentrarsi su gesti concreti.
Vero è che il cibo consola, ma concentriamoci anche sulla salute... ci stiamo sacrificando tutti per quella, perciò cerchiamo di farci trovare belli e pronti ai nastri di partenza. 
Dato il tempo che abbiamo a disposizione possiamo sperimentare ricette elaborate e lunghe che, normalmente, sono anche quelle più low cost. Questo che vi propongo è un piatto che si aggira intorno ai 2,5 euro a porzione. Inoltre è un pasto bilanciato e saziante, che non necessita di altro per essere completo (oltre ad essere il piatto preferito del tenente Colombo).
Sicuramente non ha la pretesa di essere la ricetta fedelissima e originale, ma vi assicuro che è venuto buono e digeribile. 

Gli ingredienti per 4 persone:

  • carne rossa macinata 500 g
  • fagioli neri (io ne ho usati 250 g secchi, poi ammollati e cotti)
  • una cipolla rossa tagliata a pezzettini
  • un perone rosso dolce 
  • passata di pomodoro circa 500 g
  • un paio di spicchi di aglio
  • peperoncino ad libitum (io avevo quello secco, ma sarebbe meglio fresco)
  • sale e olio q.b.


Si inizia facendo soffriggere per qualche minuto, in una padella con olio, l'aglio, il peperoncino, le cipolle e i peperoni. 


Quindi si aggiunge la carne e si fa cuocere per 15 minuti circa, mescolando regolarmente.


A questo punto si versa la passata di pomodoro e si cuoce per altri 10-15 minuti. Infine si possono aggiungere i fagioli neri, amalgamando bene il tutto.


Il chili si presta bene ad essere servito con le classiche tortillas, facilissime da preparare e... senza lievito!