Sesamum indicum |
Il seme contiene circa il 50% di olio ed è forse il primo da cui è stato estratto un olio vegetale.
Se ne conoscono numerose varietà, distinte soprattutto in base al colore dei semi che possono essere bianchi (dal piacevole sapore di noce reso più intenso dalla tostatura), neri (dal retrogusto terroso ma non spiacevole, usati soprattutto a scopi decorativi) e rossastri.
Il sesamo ha un potere calorico di tutto rispetto ma i grassi che contiene sono per lo più insaturi, utili alleati della salute. Importante il contenuto vitaminico e di sali minerali; le proteine sono di ottima qualità perché ricche di aminoacidi essenziali. Peculiare la presenza di sesamina e sesamolina (con un ruolo attivo nel controllo dei livelli di colesterolo) e di sesaminolo (protettivo nei confronti dei radicali liberi).
L'olio si conserva a lungo in un luogo fresco e buio (per evitare l'irrancidimento) mentre i semi essiccati e tostati durano anche più di un anno se conservati in un contenitore a chiusura ermetica.
Gli usi in cucina sono molteplici:
- si va dal semplice olio ottenuto per spremitura a freddo dei semi e usato come condimento
- al tahin, un vero e proprio burro di sesamo
- all'halvà, un dolce ottenuto mescolando il tahin con il miele e i pistacchi
- al gomasio, una miscela di semi di sesamo tostati e tritati e sale marino
- e ancora all'uso dei semi per arricchire impasti di prodotti da forno, per guarnire insalate o per panature dal sapore orientale
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