venerdì 23 marzo 2012

Educazione alimentare...nel pallone!

Illustrazione di
Gianluigi Marabotti
Il famoso palloncino che si gonfia nello stomaco e aiuta a perdere peso, come dice la pubblicità, è sotto inchiesta. E’ una notizia di fine giugno che l’azienda produttrice è interessata da un procedimento penale in quanto non ha sospeso la pubblicità del prodotto in questione nonostante il ministero della Salute ne avesse ordinato la cessazione, violando quindi l’articolo 650 del Codice penale.

Il problema sta nel fatto che il palloncino in questione veniva definito nella pubblicità come “dispositivo medico” quando in realtà sarebbero tali solo i prodotti destinati alla diagnosi o al controllo di una malattia. Definizioni a parte, comunque, i dispositivi medici devono dimostrare la loro efficacia e sicurezza grazie a studi clinici e la loro pubblicità deve essere autorizzata.

L’azienda inglese ora sostiene che il suo prodotto non è un dispositivo medico ma un complemento alimentare che funziona da “riempitore” anche se sul foglio illustrativo, almeno nelle versioni che ho trovato in rete, si legge a chiare lettere la dicitura “dispositivo medico”.

Il palloncino intragastrico è senz’altro un prodotto particolare: si tratta di una capsula rigida che contiene una gomma naturale microcristallizzata di origine vegetale che, una volta ingoiata con molta acqua, si gonfia fino a raggiungere le dimensioni di una palla da tennis, facendo sentire prematuramente la sazietà. Dopo circa un’ora si disgrega e viene quindi eliminata. Leggo sul foglio illustrativo che la disgregazione avviene ad opera della glicosidasi della flora batterica intestinale che, a mio avviso, avrebbe ben altre funzioni e potenzialità.
Sempre sul foglio illustrativo si dice che il prodotto sia adatto per soggetti che presentino difficoltà a seguire una dieta ipocalorica (e chi non ne avrebbe?) o che siano refrattari al trattamento comportamentale dietetico. Poi però si precisa che deve essere assunto in associazione ad una dieta ipocalorica variata ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, abbandonando stili di vita sedentari, fumo e alcol.

Nel caso vi venisse il dubbio, è anche specificato di non darlo ai neonati e ai bambini fino ai 3 anni (cioè a 4 anni si?!) e attenzione anche alla proprietà sequestrante che il prodotto ha nei confronti di farmaci, vitamine e sali minerali (in questo caso vi consigliano pure di ricorrere ad integratori).
Ah, per inciso: per perdere peso ci vogliono 6 capsule al giorno (una può costare anche più di due euro) e 4 per mantenerlo.

Sarò all’antica, ma sono fermamente convinta che sia tutto molto più semplice: non c’è niente che disseta più dell’acqua e niente che sazia più del cibo, quello vero, buono, sano. Dicendo questo non voglio banalizzare le difficoltà che molti hanno nella corretta gestione dell’alimentazione, anzi, so che è un problema molto complesso. Solo che queste difficoltà vanno affrontate soprattutto dal punto di vista dell’educazione e garantisco che è un po’ come quando si impara ad andare in bicicletta … una volta acquisita la tecnica non la si dimentica più. Non è un caso che i numerosi prodotti simili a questo durino sul mercato il tempo necessario a dimostrarne l’inefficacia.

(Articolo scritto per La Scuola di Ancel)

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