giovedì 3 maggio 2012

ViverSano - Aabbronzatissima!



Illustrazione di
Gianluigi Marabotti

La luce solare è un bene indispensabile alla vita e svolge un ruolo importante nel mantenimento di un ecosistema equilibrato e di un corpo sano: fornisce l'energia necessaria per la fotosintesi dalle piante e consente la sintesi della vitamina D nella nostra pelle.

Negli ultimi anni il nostro rapporto con il sole è cambiato: facciamo tutti meno giorni di ferie all'anno (portandoci a “sfruttare” al massimo le ore in spiaggia) e, grazie allo sviluppo del trasporto aereo, abbiamo la possibilità di raggiungere posti lontani e assolati a cui la nostra pelle non è abituata.

Purtroppo, come tutti ben sappiamo, l'eccessiva esposizione alla luce solare è collegata con vari disturbi della pelle, tra cui diverse forme tumorali. L'effetto negativo dei raggi solari dipende da una moltitudine di fattori come il tipo di radiazione UV, la pelle del soggetto esposto, l'altitudine e la vicinanza all'equatore.

È bene sapere che le conseguenze negative dell'eccessiva esposizione solare sono cumulative per cui è particolarmente importante non esporre al sole diretto delle ore centrali i bambini più piccoli, in modo che non contraggano così precocemente un debito con la salute.

I raggi UV non sono tutti uguali ma sono divisi in tre categorie: i raggi UVC, UVB e UVA. I primi sono estremamente dannosi per la pelle perché contengono molta energia e possono penetrare nella cute in profondità; per fortuna sono quasi completamente assorbiti dallo strato di ozono e quindi il loro ruolo nella cancerogenesi è minimo. Invece sia gli UVB che, in misura minore, gli UVA sono responsabili di vari disturbi della pelle agendo principalmente a livello del DNA.

Nonostante i tumori della pelle siano in costante aumento, è bene sapere che sono allo stesso tempo quelli che traggono maggiormente vantaggio dalla prevenzione, in particolare attraverso l'assunzione regolare di prodotti vegetali ricchi in polifenoli.
Diversi studi hanno testato su topi da laboratorio quei polifenoli che hanno mostrato significativi effetti fotoprotettivi: i polifenoli del tè verde e della melagrana, il resveratrolo (una efficace risposta della vite alle aggressioni ambientali), la silimarina (abbondante nel cardo mariano), le protoantocianidine (dai semi d'uva), la genisteina e la delfinidina.
Gli effetti di questo “arsenale” sono innumerevoli: si va dall'attività antiinfiammatoria alla prevenzione e riparazione dei danni al DNA.

Le proprietà biologiche, tra cui l'attività antiossidante, dei polifenoli dipendono dalla loro struttura molecolare che influenza le interazioni con gli ioni metallici (tra le cause principali della generazione di specie reattive dell'ossigeno) nonché dalla loro biodisponibilità.

La consapevolezza che lo stile di vita aiuta davvero, deve vincere sul senso di impotenza e disperazione che spesso accompagna i malati.
Quindi la modifica delle abitudini alimentari e di movimento, in combinazione con un uso attento dei prodotti per la cura e la protezione, possono prevenire il danno UV-mediato alla nostra pelle.

Una ricetta dalle straordinarie proprietà in questo senso è il gradevolissimo succo di melagrana. La parte commestibile di questo frutto sono i semi color rubino, brillanti e succosi separati da sottili pellicole un po' coriacee color bianco-crema. 

Farrukh Afaq and Santosh K. Katiyar - Polyphenols: Skin Photoprotection and Inhibition of Photocarcinogenesis - Mini Rev Med Chem. 2011 December 1; 11(14): 1200–1215.

La ricetta di ViverSano di oggi - il succo di melagrana:
  • Sgranare i frutti. Questa operazione può essere resa semplice dividendo la melagrana in quarti (dopo aver tolto la calotta superiore e inferiore).
  • Sopra una bacinella per raccogliere i semi, picchiettare la buccia con il dorso di un cucchiaio. Meglio evitare lo spremiagrumi in quanto sarebbe poi difficile separare le parti bianche che danno un gusto amarognolo.
  • Porre i semi in una centrifuga in modo da separare il succo dalle parti solide.
  • Aggiungere un po' di limone.
  • Il succo così ottenuto può essere imbottigliato e conservato in frigorifero per pochi giorni.
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(Ringrazio la Dott.ssa Tiziana Stallone e Gianluigi Marabotti)

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